“Secondo Freud, il transfert segna l’adozione dell’analista da parte del soggetto – l’analista entra, se posso dire, nella famiglia e gode dell’autorità che fu quella del padre o della madre, dell’autorità di ciò che chiameremo l’Altro primordiale [1].”
Nell’era dell’Un-idividualismo [2], il discorso analitico non è forse uno dei luoghi in cui è ancora possibile che l’amore permetta al godimento di accondiscendere al desiderio [3]? In questa newsletter, scoprirete i maneggiamenti al lavoro nel trattamento dell’Altro del soggetto.
Grazie a questi, si può sentire ciò che è sordo nella relazione con l’altro.
In istituzione, il testo di Valérie Lorette ci rivela con delicatezza come si tratta di accogliere sia il sintomo del bambino che ciò che c’è di sintomatico nella famiglia: è da una posizione di umiltà – “sapere non sapere” – che si offre uno spazio dove si possa delineare un dire sulla trasmissione irriducibile.
Con il film Vögter, Valérie Loiseau ci illustra come può ritornare a noi ciò che del malessere è rigettato dall’attuale discorso del padrone. Si tratta allora, per il soggetto, di rischiare di provare a rivestire con le parole ciò che abita ogni parlessere in modo singolare per tentare di sottrarsi alla ripetizione infernale dell’inseparazione.
Il testo di Camilo Ramirez è una finestra che si apre per accogliere l’impasse davanti alla quale molti genitori si trovano: iper-connessi all’Altro illimitato dei social network, il loro figlio appare completamente slegato da ogni legame con l’altro. Eppure questo tipo di connessione offre ad alcuni soggetti nuove invenzioni per riconfigurare un Altro al fine di creare un collegamento con l’altro, là dove l’uno-tutto-solo aveva chiuso tutto l’orizzonte.
[1] J.-A. Miller, Au commencement était le transfert, in Ornicar ?, no 58, Navarin, Paris 2024, p. 193 [traduzione nostra].
[2] Cfr. J.-A. Miller, Quarta di copertina dell’edizione francese del Seminario XIX, in J. Lacan, Il Seminario. Libro XIX. … o peggio [1971-1972], Einaudi, Torino 2020, p. 244.
[3] Cfr. J. Lacan, Il Seminario. Libro X. L’angoscia [1962-1963], Einaudi, Torino 2007, p. 195.
Traduzione: Francesca Carmignani
Revisione: Marianna Matteoni