In occasione della prima pubblicazione della Newsletter del blog di PIPOL 12, siamo lieti di svelarvi il suo nome di battesimo. Ma insomma, da dove viene e cosa racchiude questo significante FaMIL che appare a prima vista enigmatico e che per di più si declina al maschile? [1]
Famil è un neologismo di Lacan che appare in due occasioni ne Il Seminario. Libro XVI. Da un Altro all’altro. È divertendosi con il termine homelle, per scrivere la madre fallicizzata in gioco nella perversione, che Lacan propone di trasformarlo in famil nel piano inferiore del suo grafo, all’orizzonte del campo della nevrosi [2].
Esso è di notevole interesse per noi sotto più punti di vista. Fa risuonare un Egli [Il] per mostrarci, come “in un lampo” [3], che la funzione metaforica della famiglia, che resta e si mantiene nonostante tutto, è la trasmissione fondamentale di una costituzione soggettiva. Nel momento della sua trovata Lacan situa così la vera e propria posta in gioco di quello che definisce il “dramma familiare”: l’Io [Je] da far ad-venire a partire da questo Egli [Il], ossia il bambino nel suo primo statuto di “oggetto a in quanto liberato” [4]. E quello che può essere definito come un miracolo, come ci ricorda Jacques-Alain Miller, è che questo reale risponde quando ci si indirizza a lui a partire dal simbolico [5]. Sappiamo anche con Lacan, nella sua Nota sul bambino, cosa comporta di essenziale questo indirizzarsi: essere legato a un desiderio non anonimo [6] – opportunità allora perché possano annodarsi l’a e l’Io [Je] all’orizzonte della nevrosi, cosa che la famiglia, con una madre, un padre o un genitore come strumenti, riveste nella sua funzione di metafora.
La creazione del termine famil svela così in modo astuto un punto di struttura che lo studio del tema Disagio nella famiglia dovrà esplorare – e questo in un tempo in cui la famiglia si fonda sempre più spesso a partire dal posto del figlio, con il gioco di passioni che solleva e le loro inevitabili impasse [7]. Gli estratti scelti dal quadro Giochi di bambini di Pieter Bruegel, che illustrano il blog FaMIL, trovano qui la loro ragion d’essere.
Ci piace supporre ancora qualche filiazione al significante famil, con il famoso motto di spirito famil-ionario, il primo riportato da Freud e molto commentato da Lacan – sarà il punto di partenza del suo grafo del desiderio [8]. Questi motti di spirito, che fanno apparire del nuovo, hanno in comune il fatto di servire la causa dell’articolazione inconscia, che si situa sempre nella distanza del significante dal significato. Che la famiglia, luogo primordiale della lingua, possa trasmettere al vivente che accoglie una sottoscrizione all’inconscio, per trasformarlo in soggetto, non sarebbe, in fin dei conti, la più elevata delle sue funzioni [9]?
Scommettiamo dunque che questo neologismo, affine a un celebre motto di spirito, parteciperà a suscitare dei ricchi contributi che faranno vivere il blog di PIPOL12, e ciò fino al momento in cui si darà l’evento del Congresso il 12 e 13 luglio prossimi a Bruxelles.
In apertura di questo primo numero di FaMIL, scoprirete i primi due testi di orientamento delle rubriche del blog che ospiteranno in seguito i vostri attesi contributi, così come uno degli interventi alla mattinata epistemica di PIPOL 12, che si è svolta a Bruxelles lo scorso novembre.
Buona lettura!
[1] In francese “il” (contenuto in “famil”) è il pronome di 3a persona singolare maschile. [N.d.T.]
[2] Cfr. J. Lacan, Il Seminario, Libro XVI, Da un Altro all’altro, testo stabilito da J.-A. Miller. Edizione italiana a cura di A. Di Ciaccia, Torino, Einaudi 2019, p. 291 & p. 334.
[3] Ibidem, p. 291.
[4] Ibidem.
[5] Cfr. J.-A. Miller, « L’orientation lacanienne. Du symptôme et fantasme et retour », corso tenuto presso il dipartimento di Psicoanalisi di Paris 8, lezione del 25 maggio 1983. Pubblicato in spagnolo da J.-A. Miller, Del síntoma al fantasma. Y retorno, Paidós, Buenos Aires 2018.
[6] J. Lacan, Nota sul bambino, in Altri scritti, Einaudi, Torino 2013, p. 367.
[7] Cfr. É. Laurent, L’enfant, le reste ? in La petite Girafe, no 33, juin 2011, p. 12.
[8] Cfr. J. Lacan, Il Seminario, Libro V, Le formazioni dell’inconscio, testo stabilito da J.-A. Miller. Edizione italiana a cura di A. Di Ciaccia, Einaudi, Torino 2004.
[9] Cfr. E. Solano-Suárez, Famille et fonction in Les feuillets du Courtil, 2000.
Traduzione : Ilaria Papandrea
Revisione : Elena Madera